GIUGNO 3, 2019
La battaglia bioetica non può mai andare disgiunta dalla vera Fede cattolica. Questo lo sosteniamo da sempre.
Gianluca Martone, giornalista del Mezzogiorno Quotidiano, da anni impegnato nella lotta contro l’aborto, ci ha inviato una testimonianza della sua battaglia in difesa della vita e della verità, che di seguito pubblichiamo volentieri.
Mi chiamo Gianluca Martone, ho 36 anni e da due anni ho iniziato una vera e propria crociata in difesa della Vita davanti a ben sette ospedali del Centro- Sud Italia: l’Ospedale Loreto Mare di Napoli [v. video in calce], dove vengono praticati tra i 1100 e i 1300 aborti ogni anno, il Cardarelli di Campobasso, nel quale vi è un solo medico abortista, il dott. Michele Mariano, il quale ogni anno effettua 400 aborti, il Moscati di Avellino, con il raccapricciante primato di ben 5 mila aborti ogni anno circa, compresi i terapeutici, il Rummo di Benevento, con ben 500 aborti ogni anno, nonostante l’assenza di medici abortisti, il Riuniti di Foggia, noto come Capitale del Mezzogiorno per quanto riguarda gli aborti, con ben 1000 aborti ogni anno circa, il Policlinico di Bari, noto per aver iniziato la diffusione della famigerata pillola abortiva Ru486 nel 2010, nel quale vengono praticati oltre 1000 aborti ogni anno e, infine, il San Carlo di Potenza [v. video in calce], con oltre 400 aborti ogni anno.
Perché ho intrapreso questa guerra difficilissima e, soprattutto perché ho scelto questi sette ospedali? Le risposte a queste due domande fanno riferimento a due date: 17 febbraio 2017 e 17 maggio 2017. Nel febbraio 2017, nonostante fossi un giornalista noto nel panorama nazionale (avevo fatto diverse conferenze sull’ideologia di genere in diverse città italiane e avevo ricevuto anche il prestigioso Premio Internazionale Anti Mafia Livatino- Costa- Saetta per questo importante impegno civico), stavo attraversando un periodo molto difficile sia a livello personale che familiare. Proprio in quel momento, feci un viaggio in Veneto, conoscendo il Priorato di Lanzago di Silea della Fraternità San Pio X, il cui Priore, don Luigi Moncalero, mi consigliò di andare a fare gli Esercizi Ignaziani ad Albano. Quella stessa notte, era il 17 febbraio 2017, data indimenticabile nella mia vita, di cui ho parlato anche in diverse interviste di recente, ho sognato i bambini abortiti pieni di sangue, morenti, i quali mi dicevano: Gianluca vieni a salvarci. Io mi svegliai immediatamente, sconvolto da quel sogno, iniziai a prendere in considerazione, una volta tornato a casa, i consigli del mio amico Giorgio Celsi, il quale mi invitava ripetutamente ad andare davanti agli ospedali. Da parte mia, io avevo paura. Ma da quel momento in poi tutto cambiò. Dal 28 febbraio 2017, iniziai questa crociata davanti al Rummo di Benevento, dove nel frattempo era andato in pensione l’unico medico abortista, il dott. Limongelli ed era stato sospeso il “servizio abortivo”. Purtroppo, la Lidu (Lega Italiana Diritti dell’Uomo) del noto avvocato massone Lugi Diego Perifano fece pressione sulla dirigenza dell’ospedale e fece riprendere la macelleria al Rummo, con ben 500 innocenti martiri della mia città uccisi ogni anno. Subito dopo, iniziai anche ad andare al Moscati di Avellino, al Cardarelli di Campobasso e al Loreto Mare di Napoli.
Tuttavia, nonostante la mia grande voglia, le risorse erano poche (la mia carissima amica Silvana De Mari non mi ha mai fatto mancare il suo appoggio) e, soprattutto, dal punto di vista spirituale, non ero ancora inattaccabile. Nel mese di maggio 2017, andai a fare per la prima volta i Santi Esercizi Ignaziani al Priorato di Albano e, durante la notte del 17 maggio 2017, sognai che stavo andando in un fuoco terribile, quando improvvisamente fui salvato dalla Madonna. Mi svegliai improvvisamente, volevo lasciare il Priorato, ma convinto dal Priore, don Aldo Rossi, restai e da quel gesto, la mia vita cambiò completamente. Nei mesi successivi, ho iniziato ad andare tutti i giorni alla Santa Messa Tridentina, a far dire tantissime messe per i numerosi benefattori e i loro defunti (sono molto devoto alle anime sante del Purgatorio) che, con grande generosità, mi stanno aiutando in questa impresa quasi impossibile (dico quasi perché nulla è impossibile a Dio), e grazie ad alcuni miracoli avvenuti a Benevento, ci sono ben tre sacerdoti amici, di cui non faccio il nome per discrezione, i quali non mi fanno mai mancare i Santi Sacramenti ogni giorno dal 20 agosto 2017. Sospinto da una forza incredibile e dall’Onnipotenza della Santa Messa Cattolica, che mi ha cambiato la vita, decisi di aggiungere anche gli ospedali di Bari, Foggia e Potenza a questa impresa improba, coprendo quindi tutte e quattro i capoluoghi di Regione del Sud: Molise, Puglia, Campania e Basilicata e, oltre a Benevento, i due ospedali più mortiferi del Mezzogiorno: il Moscati di Avellino e il Riuniti di Foggia. Dinanzi alle difficoltà oggettive, anche di natura economica, il Signore sta sospingendo questa impresa con grazie incredibili e incessanti e, nonostante il termine doloroso della collaborazione con alcune associazioni pro life, che mi hanno chiesto in modo inopinato di separare il Gianluca volontario pro vita dal Gianluca innamorato della Santa Messa Tridentina, sto andando avanti con questa iniziativa per amore di Dio, della Vita e delle anime delle donne e dei bambini.
Il grande don Oreste Benzi, uno dei sacerdoti che ho preso come esempio in questa crociata pro life, disse: “Oggi, mentre siamo qui, cinquecento bambini, in media, vengono sgozzati e uccisi. Omicidio premeditato, voluto, in Italia. 180mila l’anno. Ma queste creature urlano, e il grido loro sale a Dio. Mentre si sta vicino a Dio questo grido lo si sente, ma se non lo si sente, vuol dire che qualcosa c’è da rivedere nel nostro rapporto con Dio e con i fratelli. Non posso dare indirettamente il mio permesso; chi tace – ma non è un tacere con la parola soltanto – chi tace con i fatti è complice del delitto. Le nostre mani – si voglia o no, anche se dà fastidio – grondano sangue”. Da parte mia, io non voglio tacere e, fino a quando Dio vorrà, continuerò a dare voce in trincea davanti agli ospedali a questi innocenti martiri, i veri dimenticati di questa nostra società scristianizzata, che ha dimenticato e smarrito il Valore infinito della Vita per ciascuno di noi dal concepimento alla morte naturale.
Mi chiamo Gianluca Martone, compirò 37 anni il prossimo 2 marzo e sono giornalista e volontario pro vita.
Da ben tre anni, ho iniziato una vera e propria crociata in difesa della Vita davanti a ben otto ospedali del Centro- Sud Italia: l’Ospedale Loreto Mare di Napoli, dove venivano praticati tra i 1100 e i 1300 aborti ogni anno, scesi in quest’ultimo anno a 300 aborti grazie anche ai miei continui piantonamenti, il Cardarelli di Campobasso, nel quale vi è un solo medico abortista, il dott. Michele M., il quale ogni anno effettua 400 aborti, il Moscati di Avellino, con il raccapricciante primato di ben 5 mila aborti ogni anno circa, compresi i terapeutici, il Rummo di Benevento, con ben 500 aborti ogni anno, nonostante l’assenza di medici abortisti, il Riuniti di Foggia, noto come Capitale del Mezzogiorno per quanto riguarda gli aborti, con ben 1000 aborti ogni anno circa, scesi in quest’ultimo anno a circa 600 aborti, il Policlinico di Bari, noto per aver iniziato la diffusione della famigerata pillola abortiva Ru486 nel 2010, nel quale vengono praticati oltre 1000 aborti ogni anno,il San Carlo di Potenza, con oltre 400 aborti ogni anno e, dallo scorso mese di giugno, il San Giovanni di Roma, con il triste record nella Capitale di 1000 aborti ogni anno. Oltre agli ospedali, dallo scorso mese di ottobre sto volantinando anche davanti alle scuole di istruzione superiore di queste otto città, per sensibilizzare i giovani su questa drammatica problematica, di cui pochissimi parlano.
Perché ho intrapreso questa guerra difficilissima e, soprattutto perché ho scelto questi sette ospedali?
Le risposte a queste due domande fanno riferimento a due date: 17 febbraio 2017 e 17 maggio 2017. Nel febbraio 2017, nonostante fossi un giornalista noto nel panorama nazionale (avevo fatto diverse conferenze sull’ideologia di genere in diverse città italiane e avevo ricevuto anche il prestigioso Premio Internazionale Anti Mafia Livatino- Costa- Saetta per questo importante impegno civico), stavo attraversando un periodo molto difficile sia a livello personale che familiare.
Proprio in quel momento, feci un viaggio in Veneto, conoscendo il Priorato di Lanzago di Silea della Fraternità San Pio X, il cui Priore, don Luigi Moncalero, mi consigliò di andare a fare gli Esercizi Ignaziani ad Albano. Quella stessa notte, era il 17 febbraio 2017, data indimenticabile nella mia vita, di cui ho parlato anche in diverse interviste di recente, ho sognato i bambini abortiti pieni di sangue, morenti, i quali mi dicevano: Gianluca vieni a salvarci.
Io mi svegliai immediatamente, sconvolto da quel sogno, iniziai a prendere in considerazione, una volta tornato a casa, i consigli del mio amico Giorgio Celsi, il quale mi invitava ripetutamente ad andare davanti agli ospedali. Da parte mia, io avevo paura.
Ma da quel momento in poi tutto cambiò. Dal 28 febbraio 2017, iniziai questa crociata davanti al Rummo di Benevento, dove nel frattempo era andato in pensione l’unico medico abortista, il dott. Limongelli ed era stato sospeso il “servizio abortivo”. Purtroppo, la Lidu (Lega Italiana Diritti dell’Uomo) del noto avvocato Lugi Diego Perifano fece pressione sulla dirigenza dell’ospedale e fece riprendere la macelleria al Rummo, con ben 500 innocenti martiri della mia città uccisi ogni anno.
Subito dopo, iniziai anche ad andare al Moscati di Avellino, al Cardarelli di Campobasso e al Loreto Mare di Napoli. Tuttavia, nonostante la mia grande voglia, le risorse erano poche (la mia carissima amica Silvana De Mari non mi ha mai fatto mancare il suo appoggio) e, soprattutto, dal punto di vista spirituale, non ero ancora inattaccabile. Nel mese di maggio 2017, andai a fare per la prima volta i Santi Esercizi Ignaziani al Priorato di Albano e, durante la notte del 17 maggio 2017, sognai che stavo andando in un fuoco terribile, quando improvvisamente fui salvato dalla Madonna. Mi svegliai improvvisamente, volevo lasciare il Priorato, ma convinto dal Priore, don Aldo Rossi, restai e da quel gesto, la mia vita cambiò completamente. Nei mesi successivi, ho iniziato ad andare tutti i giorni alla Santa Messa Tridentina, a far dire tantissime messe per i numerosi benefattori e i loro defunti (sono molto devoto alle anime sante del Purgatorio) che, con grande generosità, mi stanno aiutando in questa impresa quasi impossibile (dico quasi perché nulla è impossibile a Dio), e grazie ad alcuni miracoli avvenuti a Benevento, ci sono ben tre sacerdoti amici, di cui non faccio il nome per discrezione, i quali non mi fanno mai mancare i Santi Sacramenti ogni giorno dal 20 agosto 2017.
Sospinto da una forza incredibile e dall’Onnipotenza della Santa Messa Cattolica, che mi ha cambiato la vita, decisi di aggiungere anche gli ospedali di Bari, Foggia e Potenza a questa impresa improba, coprendo quindi tutte e quattro i capoluoghi di Regione del Sud: Molise, Puglia, Campania e Basilicata e, oltre a Benevento, i due ospedali più mortiferi del Mezzogiorno: il Moscati di Avellino e il Riuniti di Foggia. Dinanzi alle difficoltà oggettive, anche di natura economica, il Signore sta sospingendo questa impresa con grazie incredibili e incessanti e, nonostante il termine doloroso della collaborazione con alcune associazioni pro life, che mi hanno chiesto in modo inopinato di separare il Gianluca volontario pro vita dal Gianluca innamorato della Santa Messa Tridentina, sto andando avanti con questa iniziativa per amore di Dio, della Vita e delle anime delle donne e dei bambini.
Il grande don Oreste Benzi, uno dei sacerdoti che ho preso come esempio in questa crociata pro life, disse:” Oggi, mentre siamo qui, cinquecento bambini, in media, vengono sgozzati e uccisi. Omicidio premeditato, voluto, in Italia. 180mila l’anno. Ma queste creature urlano, e il grido loro sale a Dio. Mentre si sta vicino a Dio questo grido lo si sente, ma se non lo si sente, vuol dire che qualcosa c’è da rivedere nel nostro rapporto con Dio e con i fratelli. Non posso dare indirettamente il mio permesso; chi tace – ma non è un tacere con la parola soltanto – chi tace con i fatti è complice del delitto. Le nostre mani – si voglia o no, anche se dà fastidio – grondano sangue”.
Da parte mia, io non voglio tacere e, fino a quando Dio vorrà, continuerò a dare voce in trincea davanti agli ospedali a questi innocenti martiri, i veri dimenticati di questa nostra società scristianizzata, che ha dimenticato e smarrito il Valore infinito della Vita per ciascuno di noi dal concepimento alla morte naturale.
Gianluca Martone
Difendere la vita in un mondo di morti: la straordinaria testimonianza di Gianluca Martone
Martedì, 21 maggio / 2019 Redazione Quieuropa, Gianluca Martone, Sergio Basile, Difesa della vita, aborto, Moloch, New York Difendere la vita in un mondo di morti: la straordinaria
testimonianza di Gianluca Martone
di Sergio Basile
L’EROE SOLITARIO ANTI-ABORTO scrive Maurizio Blondet 28 Febbraio 2020 RACCONTO DI UNA GIORNATA SCANDALOSA A BARI
Un episodio gravissimo è accaduto questa mattina al Policlinico di Bari, durante il mio solito sit in contro l’aborto che tengo ormai mensilmente da due anni, con regolare avviso di comunicazione inviato tramite Pec all’Ufficio del Gabinetto della questura di bari, come si vede da allegato. Ecco la cronaca di questo increscioso avvenimento. Giunto intorno alle 9 al Policlinico, come di consueto ho iniziato a volantinare in modo pacifico alle persone. Mentre volantinavo, è giunto il direttore dell’ospedale, intimandomi piu’ volte di togliere il manifesto contro l’aborto, che ci tengo a sottolineare espongo da due anni, senza che nessuno mi abbia mai detto nulla. Io ho sempre risposto negativamente a questa assurda pretesa. Il direttore non soddisfatto di questa mia risposta negativa ha subito fatto intervenire un addetto della security, che mi conosce da anni, il quale mi ha nuovamente intimato di spostare il manifesto. A questo punto, per evitare uno scontro verbale, l’ho spostato di qualche metro. Nonostante questo gesto, la pressione dei due soggetti non si è fermata. Infatti, mentre pregavo il Rosario, senza mai dire NULLA, per non esacerbare gli animi, il direttore diceva all’addetto della security: Dobbiamo liberarci di questo soggetto ad ogni costo, è una questione personale. Pochi minuti dopo, giunge un poliziotto che, con toni minacciosi, mi invita a seguirlo nel gabbiotto della Polizia di Stato posto all’interno dell’ospedale. Il sottoscritto letteralmente tolto di peso dall’ingresso dell’ospedale ha avuto appena il tempo di prendere il borsello con i soldi, lasciando tutte le mie cose accanto all’ingresso. Una scena orribile. Io sono una persona PERBENE, INCENSURATA, ho sempre rispettato la legge e sono trattato da questo esponente delle Forze dell’Ordine come un CRIMINALE, un MAFIOSO, un CAMORRISTA. Dopo circa 45 minuti di controllo, questo poliziotto mi ha detto: LEI E’ AUTORIZZATO A VOLANTINARE DOMANI, NON OGGI ( Ci tengo a precisare che non ho bisogno di alcuna autorizzazione per volantinare, in base all’18 TULPS, che mi impone solo di dare AVVISO DI COMUNICAZIONE). La sua email per oggi non è giunta ( menzogna colossale perché io ho la copia dell’email, come volevasi dimostrare: [Nessun oggetto] Messaggio di posta da gianluca.martone@libero.it: [Nessun oggetto] gianluca.martone@libero.it 24/2/2020 11:58 A urp.quest.ba@pecps.poliziadistato.it
COMUNICO CHE IL SIT IN AL POLICLINICO E ALLE SCUOLE DI VIA CELSO ULPIANI PREVISTI PER IL GIORNO 28 FEBBRAIO SONO SPOSTATI AL GIORNO 27 FEBBRAIO SEMPRE ALLA STESSA ORA PER MOTIVI PERSONALI. CORDIALI SALUTI. GIANLUCA MARTONE. E mi ha anche detto che, se avessi continuato a volantinare, sarei incorso in sanzioni penali. Una manovra massonica e un abuso potere di inaudita gravità per togliermi di mezzo e impedirmi di sensibilizzare le persone su questa drammatica problematica. Chiedo pertanto che si faccia giustizia in merito a questo gravissimo accadimento, che ha coinvolto una persona perbene, che si sta impegnando in modo pacifico a servizio della salute pubblica dei cittadini e della corretta informazione sull’aborto.
GIANLUCA MARTONE GIORNALISTA E MILITANTE CONTRO L’ABORTO
Gianluca Martone: “Perchè sensibilizzo alla vita in sette ospedali del Sud”
Gianluca Martone è un giornalista del Mezzogiorno Quotidiano da anni impegnato nella lotta contro l’aborto, in linea con quello che chiede la Chiesa Cattolica in materia. Infatti, il n. 2270 del Catechismo della Chiesa Cattolica specifica che “La vita umana deve essere rispettata e protetta in modo assoluto fin dal momento del concepimento. Dal primo istante della sua esistenza, l’essere umano deve vedersi riconosciuti i diritti della persona, tra i quali il diritto inviolabile di ogni essere innocente alla vita”. Ed ancora il successivo numero, il 2271, ricorda che fin dal primo secolo “la Chiesa ha dichiarato la malizia morale di ogni aborto provocato. Questo insegnamento non è mutato. Rimane invariabile. L’aborto diretto, cioè voluto come un fine o come un mezzo, è gravemente contrario alla legge morale”. La Chiesa Cattolica condanna anche la cooperazione all’aborto. Infatti al n. 2272 del Catechismo è ricordato che “la cooperazione formale a un aborto costituisce una colpa grave. La Chiesa sanziona con una pena canonica di scomunica questo delitto contro la vita umana”, questo perché la Chiesa, non intendendo restringere il campo della misericordia, “mette in evidenza la gravità del crimine commesso, il danno irreparabile causato all’innocente ucciso, ai suoi genitori e a tutta la società”. Infatti il n. 2274 del Catechismo cattolico spiega che l’embrione, “poiché fin dal concepimento deve essere trattato come una persona, dovrà essere difeso nella sua integrità, curato e guarito, per quanto è possibile, come ogni altro essere umano”.
Trentaseianni, Gianluca Martone, aderendo a questi principi non negoziabili del cristianesimo, da diversi mesi ha iniziato una vera e propria crociata in difesa della Vita davanti a ben sette ospedali del Centro-Sud Italia, battendosi come un leone in difesa della vita e della verità. Lo abbiamo intervistato.
Quali sono gli ospedali dove sensibilizza alla vita?
“Sono sette. C’è l’Ospedale Loreto Mare di Napoli, dove vengono praticati tra i 1100 e i 1300 aborti ogni anno. Poi anche il Cardarelli di Campobasso, nel quale vi è un solo medico abortista, il dott. Michele Mariano, il quale ogni anno effettua 400 aborti. Poi sono attivo presso il Moscati di Avellino, che ha il raccapricciante primato di ben 5 mila aborti ogni anno, compresi gli aborti terapeutici. Poi svolgo attività per la vita presso il Rummo di Benevento, che conta ben 500 aborti ogni anno, nonostante l’assenza di medici abortisti. Sono attivo anche presso il Riuniti di Foggia, noto come “Capitale del Mezzogiorno” per quanto riguarda gli aborti, con ben 1000 aborti ogni anno circa. Decisamente negativa è anche la situazione che si registra presso il Policlinico di Bari, noto per aver iniziato la diffusione della famigerata pillola abortiva Ru486 nel 2010, ospedale nel quale vengono praticati oltre 1000 aborti ogni anno. Infine opero anche presso il San Carlo di Potenza, dove vengono praticati oltre 400 aborti ogni anno”.
Perché ha intrapreso questa guerra difficilissima e, soprattutto perché ha scelto questi sette ospedali?
“Nel febbraio 2017, nonostante fossi un giornalista noto nel panorama nazionale (avevo fatto diverse conferenze sull’ideologia di genere in diverse città italiane e avevo ricevuto anche il prestigioso Premio Internazionale Anti Mafia Livatino-Costa-Saetta per questo importante impegno civico), stavo attraversando un periodo molto difficile sia a livello personale che familiare. Proprio in quel momento, feci un viaggio in Veneto, conoscendo il Priorato di Lanzago di Silea della Fraternità San Pio X, il cui Priore, don Luigi Moncalero, mi consigliò di andare a fare gli Esercizi Ignaziani ad Albano. Quella stessa notte, era il 17 febbraio 2017, data indimenticabile nella mia vita, di cui ho parlato anche in diverse interviste di recente, ho sognato i bambini abortiti pieni di sangue, morenti, i quali mi dicevano: ‘Gianluca vieni a salvarci’. Io mi svegliai immediatamente, sconvolto da quel sogno, iniziai a prendere in considerazione, una volta tornato a casa, i consigli del mio amico Giorgio Celsi, il quale mi invitava ripetutamente ad andare davanti agli ospedali. Da parte mia, io avevo paura. Ma da quel momento in poi tutto cambiò. Dal 28 febbraio 2017, iniziai questa crociata davanti al Rummo di Benevento, dove nel frattempo era andato in pensione l’unico medico abortista, il dott. Limongelli ed era stato sospeso il “servizio abortivo”. Purtroppo un’associazione fece pressione sulla dirigenza dell’ospedale e fece riprendere ‘la macelleria’ al Rummo, con ben 500 innocenti martiri della mia città uccisi ogni anno. Subito dopo, iniziai anche ad andare al Moscati di Avellino, al Cardarelli di Campobasso e al Loreto Mare di Napoli. Tuttavia, nonostante la mia grande voglia, le risorse erano poche (la mia carissima amica Silvana De Mari non mi ha mai fatto mancare il suo appoggio) e, soprattutto, dal punto di vista spirituale, non ero ancora inattaccabile. Nel mese di maggio 2017, andai a fare per la prima volta i Santi Esercizi Ignaziani al Priorato di Albano e, durante la notte del 17 maggio 2017, sognai che stavo andando in un fuoco terribile, quando improvvisamente fui salvato dalla Madonna. Mi svegliai improvvisamente, volevo lasciare il Priorato, ma convinto dal Priore, don Aldo Rossi, restai e da quel gesto, la mia vita cambiò completamente. Nei mesi successivi, ho iniziato ad andare tutti i giorni alla Santa Messa Tridentina, a far dire tantissime messe per i numerosi benefattori e i loro defunti (sono molto devoto alle anime sante del Purgatorio) che, con grande generosità, mi stanno aiutando in questa impresa quasi impossibile (dico quasi perché nulla è impossibile a Dio), e grazie ad alcuni miracoli avvenuti a Benevento, ci sono ben tre sacerdoti amici, di cui non faccio il nome per discrezione, i quali non mi fanno mai mancare i Santi Sacramenti ogni giorno dal 20 agosto 2017. Sospinto da una forza incredibile e dall’Onnipotenza della Santa Messa Cattolica, che mi ha cambiato la vita, decisi di aggiungere anche gli ospedali di Bari, Foggia e Potenza a questa impresa improba, coprendo quindi tutte e quattro i capoluoghi di Regione del Sud: Molise, Puglia, Campania e Basilicata e, oltre a Benevento, i due ospedali più mortiferi del Mezzogiorno: il Moscati di Avellino e il Riuniti di Foggia”.
Ha dovuto affrontare diverse difficoltà per portare avanti queste attività pro-life?
“Dinanzi alle difficoltà oggettive, anche di natura economica, il Signore sta sospingendo questa impresa con grazie incredibili e incessanti e, nonostante il termine doloroso della collaborazione con alcune associazioni pro life, che mi hanno chiesto in modo inopinato di separare il Gianluca volontario pro vita dal Gianluca innamorato della Santa Messa Tridentina, sto andando avanti con questa iniziativa per amore di Dio, della Vita e delle anime delle donne e dei bambini. Il grande don Oreste Benzi, uno dei sacerdoti che ho preso come esempio in questa crociata pro life, disse: ‘Oggi, mentre siamo qui, cinquecento bambini, in media, vengono sgozzati e uccisi. Omicidio premeditato, voluto, in Italia. 180 mila l’anno. Ma queste creature urlano, e il grido loro sale a Dio. Mentre si sta vicino a Dio questo grido lo si sente, ma se non lo si sente, vuol dire che qualcosa c’è da rivedere nel nostro rapporto con Dio e con i fratelli. Non posso dare indirettamente il mio permesso; chi tace – ma non è un tacere con la parola soltanto – chi tace con i fatti è complice del delitto. Le nostre mani – si voglia o no, anche se dà fastidio – grondano sangue’. Da parte mia, io non voglio tacere e, fino a quando Dio vorrà, continuerò a dare voce in trincea davanti agli ospedali a questi innocenti martiri, i veri dimenticati di questa nostra società scristianizzata, che ha dimenticato e smarrito il Valore infinito della Vita per ciascuno di noi dal concepimento alla morte naturale”.
Sotto due video interviste al giornalista Gianluca Martone.
A Verona le femministe (esistono ancora, persino nel 2021) pubblicizzano dal 19 Marzo scorso “com’è abortire durante l’emergenza Covid?”, usando uno slogan di dubbio gusto e dall’efficacia che non conosciamo.
In questi giorni giunge una notizia dal Policlinico di Bari: gli aborti sono stati improvvisamente sospesi. Al Policlinico si praticavano circa 500 aborti l’anno. La sala abortiva è stata chiusa, anche a causa dell’emergenza sanitaria.
Esiste un antefatto curioso. Gianluca Martone, fondatore dell’Associazione “Crociata Cattolica per la regalità di Nostro Signore Gesù Cristo” effettua dal lontano 6 dicembre 2017, un serrato volantinaggio, con continui ed incessanti presidi di preghiere di riparazione, di fronte alla struttura ospedaliera.
“Durante una veglia di preghiera al Sacro Cuore di Gesù, regolarmente autorizzata, il 27 febbraio 2020, prima dello scoppio dell’emergenza COVID, sono stato minacciato di essere arrestato, con il Direttore Generale del Policlinico che disse: è una questione personale, o salta lui o salto io” – racconta Gianluca Martone, con la comprensibile gioia di aver vinto la guerra di Davide contro Golia. “Ho subito tante traversie, tanti ostacoli, anche la neve il 27 febbraio 2018, ho macinato km e km con un’auto che ha quasi 370 mila km, ma, alla fine, aver contribuito a salvare centinaia di bambini innocenti costituisce una soddisfazione immensa”. E’ convinto che anche la Grazia sia intervenuta a ricompensare gli sforzi di un figlio fedele, come è sempre avvenuto nel corso della storia.
Il tenace giornalista di Benevento continua, con una riflessione forte, a corollario della sua azione concreta di militanza a difesa della vita:
“Noi dobbiamo rendere pubblico quello che avviene nel silenzio degli ospedali”. Questa preghiera diventa un segno grande perché noi diciamo: “Se uccidono tuo fratello, tu cosa fai? Corri là, dove questo succede e lo rendi visibile a tutti perché gridi: “Uccidono mio fratello, uccidono mio fratello, aiutatemi!” Il fatto è che la società è anestetizzata. Che cosa accadrebbe se un giornale domani titolasse a sei colonne: “Ieri cinque bambini uccisi nell’ospedale della nostra città”. Direbbe una cosa vera? ».
Ai veronesi potrebbero venire in mente, per analogia, i 5 anni in cui i cattolici tradizionalisti riuscirono, con la stessa costanza d’azione di preghiera e militanza a liberare la chiesa di San Pietro Martire dall’occupazione dei luterani.
Difficile pensare che certe cose, considerate umanamente impossibili da realizzare, all’improvviso diventino realtà. Eppure, questi avvenimenti infondono una grande speranza, in questo periodo difficile, perché Gesù disse: “chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna. (S. Matteo, 29)
Intervista Presidente Gianluca Martone- Cronache di Cielo e Terra- Agosto 2022-
Mi chiamo Gianluca Martone, compirò 37 anni il prossimo 2 marzo e sono giornalista e volontario pro vita.
Da ben tre anni, ho iniziato una vera e propria crociata in difesa della Vita davanti a ben otto ospedali del Centro- Sud Italia: l’Ospedale Loreto Mare di Napoli, dove venivano praticati tra i 1100 e i 1300 aborti ogni anno, scesi in quest’ultimo anno a 300 aborti grazie anche ai miei continui piantonamenti, il Cardarelli di Campobasso, nel quale vi è un solo medico abortista, il dott. Michele M., il quale ogni anno effettua 400 aborti, il Moscati di Avellino, con il raccapricciante primato di ben 5 mila aborti ogni anno circa, compresi i terapeutici, il Rummo di Benevento, con ben 500 aborti ogni anno, nonostante l’assenza di medici abortisti, il Riuniti di Foggia, noto come Capitale del Mezzogiorno per quanto riguarda gli aborti, con ben 1000 aborti ogni anno circa, scesi in quest’ultimo anno a circa 600 aborti, il Policlinico di Bari, noto per aver iniziato la diffusione della famigerata pillola abortiva Ru486 nel 2010, nel quale vengono praticati oltre 1000 aborti ogni anno,il San Carlo di Potenza, con oltre 400 aborti ogni anno e, dallo scorso mese di giugno, il San Giovanni di Roma, con il triste record nella Capitale di 1000 aborti ogni anno. Oltre agli ospedali, dallo scorso mese di ottobre sto volantinando anche davanti alle scuole di istruzione superiore di queste otto città, per sensibilizzare i giovani su questa drammatica problematica, di cui pochissimi parlano.
Perché ho intrapreso questa guerra difficilissima e, soprattutto perché ho scelto questi sette ospedali?
Le risposte a queste due domande fanno riferimento a due date: 17 febbraio 2017 e 17 maggio 2017. Nel febbraio 2017, nonostante fossi un giornalista noto nel panorama nazionale (avevo fatto diverse conferenze sull’ideologia di genere in diverse città italiane e avevo ricevuto anche il prestigioso Premio Internazionale Anti Mafia Livatino- Costa- Saetta per questo importante impegno civico), stavo attraversando un periodo molto difficile sia a livello personale che familiare.
Proprio in quel momento, feci un viaggio in Veneto, conoscendo il Priorato di Lanzago di Silea della Fraternità San Pio X, il cui Priore, don Luigi Moncalero, mi consigliò di andare a fare gli Esercizi Ignaziani ad Albano. Quella stessa notte, era il 17 febbraio 2017, data indimenticabile nella mia vita, di cui ho parlato anche in diverse interviste di recente, ho sognato i bambini abortiti pieni di sangue, morenti, i quali mi dicevano: Gianluca vieni a salvarci.
Io mi svegliai immediatamente, sconvolto da quel sogno, iniziai a prendere in considerazione, una volta tornato a casa, i consigli del mio amico Giorgio Celsi, il quale mi invitava ripetutamente ad andare davanti agli ospedali. Da parte mia, io avevo paura.
Ma da quel momento in poi tutto cambiò. Dal 28 febbraio 2017, iniziai questa crociata davanti al Rummo di Benevento, dove nel frattempo era andato in pensione l’unico medico abortista, il dott. Limongelli ed era stato sospeso il “servizio abortivo”. Purtroppo, la Lidu (Lega Italiana Diritti dell’Uomo) del noto avvocato Lugi Diego Perifano fece pressione sulla dirigenza dell’ospedale e fece riprendere la macelleria al Rummo, con ben 500 innocenti martiri della mia città uccisi ogni anno.
Subito dopo, iniziai anche ad andare al Moscati di Avellino, al Cardarelli di Campobasso e al Loreto Mare di Napoli. Tuttavia, nonostante la mia grande voglia, le risorse erano poche (la mia carissima amica Silvana De Mari non mi ha mai fatto mancare il suo appoggio) e, soprattutto, dal punto di vista spirituale, non ero ancora inattaccabile.
Nel mese di maggio 2017, andai a fare per la prima volta i Santi Esercizi Ignaziani al Priorato di Albano e, durante la notte del 17 maggio 2017, sognai che stavo andando in un fuoco terribile, quando improvvisamente fui salvato dalla Madonna. Mi svegliai improvvisamente, volevo lasciare il Priorato, ma convinto dal Priore, don Aldo Rossi, restai e da quel gesto, la mia vita cambiò completamente. Nei mesi successivi, ho iniziato ad andare tutti i giorni alla Santa Messa Tridentina, a far dire tantissime messe per i numerosi benefattori e i loro defunti (sono molto devoto alle anime sante del Purgatorio) che, con grande generosità, mi stanno aiutando in questa impresa quasi impossibile (dico quasi perché nulla è impossibile a Dio), e grazie ad alcuni miracoli avvenuti a Benevento, ci sono ben tre sacerdoti amici, di cui non faccio il nome per discrezione, i quali non mi fanno mai mancare i Santi Sacramenti ogni giorno dal 20 agosto 2017.
Sospinto da una forza incredibile e dall’Onnipotenza della Santa Messa Cattolica, che mi ha cambiato la vita, decisi di aggiungere anche gli ospedali di Bari, Foggia e Potenza a questa impresa improba, coprendo quindi tutte e quattro i capoluoghi di Regione del Sud: Molise, Puglia, Campania e Basilicata e, oltre a Benevento, i due ospedali più mortiferi del Mezzogiorno: il Moscati di Avellino e il Riuniti di Foggia. Dinanzi alle difficoltà oggettive, anche di natura economica, il Signore sta sospingendo questa impresa con grazie incredibili e incessanti e, nonostante il termine doloroso della collaborazione con alcune associazioni pro life, che mi hanno chiesto in modo inopinato di separare il Gianluca volontario pro vita dal Gianluca innamorato della Santa Messa Tridentina, sto andando avanti con questa iniziativa per amore di Dio, della Vita e delle anime delle donne e dei bambini.
Il grande don Oreste Benzi, uno dei sacerdoti che ho preso come esempio in questa crociata pro life, disse:” Oggi, mentre siamo qui, cinquecento bambini, in media, vengono sgozzati e uccisi. Omicidio premeditato, voluto, in Italia. 180mila l’anno. Ma queste creature urlano, e il grido loro sale a Dio. Mentre si sta vicino a Dio questo grido lo si sente, ma se non lo si sente, vuol dire che qualcosa c’è da rivedere nel nostro rapporto con Dio e con i fratelli. Non posso dare indirettamente il mio permesso; chi tace – ma non è un tacere con la parola soltanto – chi tace con i fatti è complice del delitto. Le nostre mani – si voglia o no, anche se dà fastidio – grondano sangue”.
Da parte mia, io non voglio tacere e, fino a quando Dio vorrà, continuerò a dare voce in trincea davanti agli ospedali a questi innocenti martiri, i veri dimenticati di questa nostra società scristianizzata, che ha dimenticato e smarrito il Valore infinito della Vita per ciascuno di noi dal concepimento alla morte naturale.
Gianluca Martone
Intervista al Presidente Gianluca Martone- La battaglia per la Vita di Crociata Cattolica- Demos TV- Luglio 2021
La persecuzione subita dal Presidente Gianluca Martone all'ospedale Le Torrette di Ancona da parte di un poliziotto
- 29 maggio 2023-
Santa Messa Tridentina 2-3-19 di Santa Maria in sabato
- Chiesa di Sant'Anna Benevento celebrata da Don Giuseppe Laterza e servita dal Presidente Gianluca Martone nel giorno dei suoi 36 anni-
Manifesta e prega contro l’aborto. Aggredito davanti all’università di Firenze
Lo scorso 24 febbraio, nei pressi della facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Firenze, in via delle Pandette, Gianluca Martone - Presidente Nazionale dell'associazione "Crociata Cattolica per la Regalità di nostro Signore Gesù Cristo” è stato aggredito e insultato da alcune studentesse per aver esposto - silenziosamente e da solo - un volantino con la preghiera dell’Ave Maria e le ragioni della sua associazioni contro l’aborto.
Come riporta lo stesso Martone, alcune ragazze si sono avvicinate, strappando il volantino che aveva affisso al proprio cappotto, strappandolo e deridendo e insultandolo. Sul luogo dell’episodio è subito intervenuta la Polizia che ha invitato Martone ad allontanarsi per non mettere a rischio la propria incolumità e a sporgere denuncia.
Un atto di intimidazione e aggressione - per fortuna non sfociato in violenze fisiche - gravissimo e inqualificabile, che dimostra ancora una volta l’assoluta anti-democraticità di chi la pensa diversamente dal mondo pro life e pro family e anche di chi è evidentemente anti cattolico.
Il Presidente Gianluca Martone aggredito al Liceo "Assunta Pieralli" di Perugia- 15 gennaio 2024
(di Gianluca Martone) PERUGIA Dopo il volantinaggio e la veglia di preghiera all'Ospedale Santa Maria della Misericordia
insieme al mio caro amico e socio Claudio Veschini mi sono recato per la prima volta al Liceo Assunta Pieralli di Perugia, per sensibilizzare le studentesse umbre sui valori sacri della Fede e della Vita con i nuovi volantini di Crociata Cattolica. Dalle 12 alle 14 circa di lunedi 15 gennaio 2024, ho distribuito decine di volantini alle ragazze con buoni riscontri, dato che solo pochissimi volantini sono stati gettati a terra. Una ragazza di 18 anni si è anche complimentata con me e ha ricevuto con gioia non solo il volantino, ma anche un'immagine della Madonna del Rosariello di Napoli, che pregherà in questi mesi che precedono il suo esame di maturità. Tuttavia, una ragazza di 15 anni, l'unica che ha mostrato un comportamento aggressivo e violento nei miei riguardi, mi ha strappato di dosso il manifesto della Madonna di Fatima, che è stato completamente rovinato e stropicciato. Dopo le analoghe esperienze di Roma e di Firenze, sono rimasto sereno e tranquillo e ho cercato di capire perchè questa giovane avesse reagito in questo modo. Lei mi ha detto: Tu vuoi far nascere bambini in questo mondo di merda. Perchè non te ne vai? La Madonna mi ha abbandonato. Mai mia madre mi ha tenuto in braccio cosi da piccola. Ho fatto 5 aborti. Io ascoltavo questo sfogo con immenso dolore, dicendole: La Madonna che tu odi ti ama tantissimo, credimi. La tua vita è preziosa per lei. Subito dopo, come si puo' vedere dal video, sono intervenute altre ragazze e anche un ragazzo, i quali hanno criticato fortemente la ragazza per questo atteggiamento, in quanto, anche se tutti la pensavano come lei, dicevano che non era giusto impedirmi di manifestare il mio pensiero cattolico, soprattutto con volantini che non avevano nulla di aggressivo. Alla fine lei ha desistito e una ragazza mi ha abbracciato, scusandosi per questo comportamento aggressivo. Mi ha molto colpito una frase di un'alta ragazza: Lui puo' stare qui anche tutti i giorni, tanto tutte noi abbiamo abortito. Un dolore infinito, che fa capire il dramma dei giovani, ma anche la loro sete di Dio. Ancora una volta la Madonna mi ha protetto e, com'è avvenuto il 24 febbraio 2023 a Firenze, quando fui aggredito da una studentessa universitaria del Dipartimento di Giurisprudenza, si è presa gli insulti e gli schiaffi diretti a me. Preghiamo molto per queste ragazze. Non ho denunciato la giovane, in quanto ha solo 15 anni e ho preferito soprassedere, anche per la corretta reazione delle sue compagne, le quali l'hanno criticata per questo atto di odio nei riguardi del manifesto mariano. E' necessaria la testimonianza cattolica soprattutto davanti alle scuole e alle Università, che sono diventate luoghi contro la Fede, la Famiglia e la Vita.
Il Presidente Gianluca Martone intervistato dall'ottima giornalista Alessia Conte sulla "Chiesa Cattolica e il Covid"- Giugno 2020
Vivere la Speranza- Gianluca Martone e la sua Crociata Cattolica in difesa della vita nascente- Aprile 2023
Il Presidente Gianluca Martone intervistato dall'ottima giornalista Alessia Conte sugli obiettivi dell'associazione- Maggio 2021
Il grido del guerriero Gianluca ai medici abortisti dell'ospedale Loreto Mare di Napoli- 19 Febbraio 2019
Conferenza Presidente Gianluca Martone a Sulbiate ( Monza) sull'ideologia gender- Settembre 2016
Miracolo strepitoso a Piazza Cavour a Napoli. Una ragazza di 17 anni di SI alla VITA e NO all'aborto. Testimonianza eccezionale- Luglio 2023
Il dramma terribile dell'aborto nelle parole di Sofia, una ragazza peruviana di 20 anni. Testimonianza tragica da ascoltare e da meditare, Agosto 2023
La dott.ssa Silvana De Mari parla delle persecuzioni subite dal Presidente Gianluca Martone nel suo apostolato contro l'aborto- Luglio 2023
Il Presidente Gianluca Martone intervistato sulla straordinaria vita di Padre Pio dall'ottima giornalista Alessia Conte- Settembre 2018
Il Presidente Gianluca Martone e la sua incredibile battaglia contro l'aborto- Lab Tv- Giugno 2018Il Presidente Gianluca Martone e la sua incredibile battaglia contro l'aborto- Lab Tv- Giugno 2018
Copertina Settimanale "Miracoli con articolo del caro amico Paolo Mesolella" Aprile 2019
Copertina articolo "Il Quotidiano" della Basilicata- Giugno 2019
Intervista Presidente Gianluca Martone sulla Regalità Sociale di Nostro Signore Gesu' Cristo e il liberalismo Vivere la Speranza- 30-4-24
Due Maxi Cartelloni Messa Cattolica di sempre- Padre Pio a Napoli (Hotel Ramada e Via Marina) dal 6 al 20 maggio 2024
Volantino Messa Cattolica di sempre- Padre Pio
Rituale di magia femminista a favore dell'aborto- 2019
Intervista al Presidente Gianluca Martone sul canale di Andrea di Napoli- L'aborto- tragedia di questi tempi apocalittici -Giugno 2023
Intervista al Presidente Gianluca Martone sul canale di Flavio Pisaniello sulla tragedia dell'aborto- Maggio 2024-
Intervista di Alessia Conte al Presidente Gianluca Martone sui Novissimi nel Magistero della Chiesa Cattolica- Novembre 2019
Dichiarazione Straordinaria di Mons. Vigano'- Profeta di questi tempi bui- 28 giugno 2024
Santa Messa Tridentina a Montevergine(Av) per il secondo Ritiro Nazionale di Crociata Cattolica celebrata dal Rev. Don Giuseppe Laterza- 2 Settembre 2023
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Il grande Mons. Marcel Lefebvre parla del Cardinale Ratzinger nel 1987- Profeta di Dio
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